Picking: cos’è e come funziona

Mar 18, 2022 | LOGISTICA

Tempo di lettura: 3 minuti

La logistica è l’arte del saper pianificare, organizzare e controllare. Nucleo centrale di tutte le complesse attività logistiche è il magazzino. Ogni area del magazzino ha una sua funzione specifica, vi è un’area per lo stoccaggio, quella per la gestione degli ordini, l’area per le consegne ecc. Affinché tutto funzioni al meglio, ogni area deve comunicare con le altre.

In questo articolo proveremo a vedere nel dettaglio proprio la logistica di magazzino concentrandoci in particolar modo su una delle sue funzioni principali: il picking.

Cosa significa picking

Il termine picking letteralmente significa “raccogliere”, “prelievo”. Si tratta dell’attività di selezione e prelievo di prodotti (finiti o componenti) dal magazzino sulla base della quantità e tipologia definita in una lista specifica, che prende il nome di picking list. Immaginiamola come una sorta di “lista della spesa” che rende più organizzata e ordinata l’attività di prelievo (contiene ad esempio info relative all’azienda che si occupa di preparare l’ordine, dà indicazioni sulla posizione dei prodotti, la quantità di merce da spedire, informazioni sul layout del magazzino ecc.). La picking list può contenere l’ordine di un cliente (pick-to-order), altrimenti può essere generata da un sistema informativo che riunisce ordini differenti (batch picking). Il passo successivo è quello di rendere questi prodotti pronti per la spedizione, quindi devono essere imballati e confezionati.

Se proviamo ad immaginare un magazzino ben strutturato con una grande quantità di prodotti eterogenei, è semplice capire perché il picking rappresenti una funzione strategica. All’interno di un magazzino ogni prodotto deve essere posizionato in modo efficace in modo tale da ottimizzare la produttività e diminuire i costi. L’attività di prelievo merci è tra le attività più costose e complesse di magazzino.

Come funziona il picking

Qualsiasi tipo di magazzino è organizzato secondo varie tecniche di scaffalatura e layout, e in quest’area arriveranno le liste di prelievo che indicheranno quali sono i prodotti che devono essere prelevati per poi essere riuniti e consegnati. Svolgere in modo efficace le attività di picking permette di rispondere correttamente alle esigenze dei clienti che effettuano gli ordini. L’attività di selezione e prelievo merci può avvenire in modo manuale o automatizzata.

Picking manuale – semiautomatizzato e automatizzato: quali sono le differenze?

Picking manuale

In caso di picking manuale il ruolo dell’operatore all’interno del magazzino è predominante. Ha il compito di prelevare la merce e avviene quindi senza l’aiuto di mezzi automatici.  Questa tipologia di picking è adatta nel caso in cui si debba prelevare poca merce e che non superi un determinato peso (bisogna, infatti, rispettare le norme tecniche sull’ergonomia).

La mansione principale di un addetto al picking è quindi quella di prelevare i prodotti o i componenti indicati all’interno di una picking list e prepararli per la spedizione. L’addetto al picking si occupa di raggruppare i colli e controllare che non ci siano danni. Dopodiché si occuperà di confezionare il prodotto ed etichettare l’ordine. Gli operatori dovranno occuparsi di compilare anche una serie di documenti che sono fondamentali per archiviare l’ordine.

Picking semiautomatico

Con la comparsa di magazzini intelligenti, gli addetti al picking trovano nella tecnologia il loro alleato ideale per semplificare quelle attività ripetitive e più complesse che potrebbero comportare anche alti margini di errore. In questo caso parliamo di un sistema di picking semiautomatico. Gli operatori potranno utilizzare ad esempio i QR barcode, tag RFID, dispositivi mobile per svolgere le loro abituali mansioni.

Picking automatizzato

All’inizio, nei magazzini quando non si conosceva ancora il mondo delle tecnologie digitali, ci si affidava completamente al magazziniere che in base alla sua esperienza e conoscenza del magazzino si occupava di fare i prelievi della merce. Oggi non è più così e si parla sempre di più di magazzini intelligenti. L’aiuto delle tecnologie digitali permette di far fronte a diverse criticità tipiche di magazzino.

Soprattutto in magazzini molto grandi, la preparazione degli ordini risulta particolarmente complessa. Quale collo ritirare per primo? Come è meglio sistemare i pallet? Facciamo un esempio. Colli molto fragili non devono essere prelevati per primi ma allo stesso tempo raccogliere i prodotti uno per uno può causare ritardi nelle chiusura della picking list. Come detto anche inizialmente, ogni prodotto deve essere posizionato in modo “intelligente”. I prodotti che hanno un alto tasso di richiesta e quindi usciranno con una frequenza più alta dal magazzino rispetto ad altri, devono essere facilmente raggiungibili in modo tale da semplificare l’azione di prelievo della merce e ottimizzare il processo di picking.

Grazie alla digitalizzazione è possibile far fronte a tutte queste problematiche. Il picking automatizzato sfrutta le tecnologie per prelevare i prodotti. Quando parliamo di picking automatizzato dobbiamo far riferimento ai sistemi di WMS (Warehouse Management System), nastri trasportatori, sensori intelligenti, soluzioni IoT e anche robot antropomorfi. L’utilizzo di sensori e soluzioni IoT permette ad esempio di tenere traccia dei percorsi dei muletti e calcolare il tragitto migliore.

Questa tipologia di picking migliora la produttività, rende le attività più tempestive e diminuisce il rischio di errore. Tutto si svolge in modo più veloce e preciso. Viene garantita anche una maggior sicurezza in magazzino. Le aziende riusciranno così ad avere pieno controllo del flusso della merce in entrata e in uscita e a rispondere più efficacemente alle esigenze dei clienti.

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