Transizione 4.0: perché investire ora?
Nonostante la situazione di emergenza economica-sanitaria, per le imprese potrebbe essere il momento giusto per investire. Tanti, infatti, i vantaggi del nuovo Piano Transizione 4.0 per tutte le imprese italiane che intendono fare investimenti in ambito innovazione, green, design e ideazione estetica.
Transizione 4.0. Malgrado la crisi generata da Covid-19, le imprese stanno dimostrando di essere resilienti e di riuscire a proseguire il proprio business in modalità nuove grazie alle tecnologie digitali emergenti. Come anticipato nel precedente articolo, per aiutare le imprese ed incentivarle ad investire sono stati stanziati circa 24 miliardi di euro nel nuovo Piano Transizione 4.0. Si punta, soprattutto, all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità.
Cos’è il Piano Transizione 4.0
Si tratta di una nuova strategia industriale sviluppata per favorire il processo di trasformazione digitale e di sostenibilità ambientale delle imprese. L’obiettivo del nuovo Piano è anche promuovere il Made in Italy e far sì che l’Italia diventi più attrattiva per gli investimenti dai Paesi esteri. Transizione 4.0 sostituisce i vecchi piani Industria 4.0 e Impresa 4.0, introducendo un’unica misura con aliquote differenti in base alle diverse tipologie di risorse. Tante le novità e i vantaggi previsti dal nuovo Piano. Innanzitutto, con Transizione 4.0 aumenta il numero di chi può beneficiare degli incentivi.
La misura prescelta per il nuovo piano nazionale è quella del credito di imposta ed i principali ambiti di azione sono (fonte: https://bit.ly/3qZ7uny):
• Beni strumentali: gli incentivi per i beni strumentali servono a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Per i beni strumentali il credito di imposta per l’anno 2021 è del 10% a condizione che gli investimenti non superino i 2 milioni di euro. Per il 2022 il credito di imposta scenderà al 6%.
• Ricerca, sviluppo, innovazione e design: stimolare la spesa privata in ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica e ideazione estetica per sostenere la competitività delle imprese e per favorirne i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. Il credito di imposta stabilito è del 20% per le spese fino a 4 milioni di euro.
• Formazione 4.0: stimolare gli investimenti nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Gli incentivi per la formazione 4.0 prevedono un credito di imposta fino al 50% sulle spese che devono affrontare le imprese per la formazione dei dipendenti. Gli argomenti di interesse riguardano i big data e le analisi dei dati, l’IoT, la sicurezza informatica, l’intelligenza artificiale, la robotica, l’augmented reality (AR) ecc.
Quali sono i vantaggi per le imprese?
Innanzitutto, non bisogna attendere a lungo per ottenere i rimborsi! La compensazione del credito d’imposta, infatti, è immediata. Possono trarne vantaggio tutte le imprese italiane, sia di grandi dimensioni che piccole e medie imprese, appartenenti a qualsiasi tipo di settore, e anche se non producono utili. Non finiscono qui i vantaggi. Altra caratteristica, infatti, è che i crediti di imposta si possono cumulare, ad esempio, con bandi regionali e nazionali, perché non sono ritenuti ausili di Stato.
Accedere alle agevolazioni di Transizione 4.0 si traduce per le imprese in un cospicuo risparmio fiscale, circa del 74% del valore dei prodotti comprati. Inoltre, aver già goduto negli anni passati degli incentivi, indipendentemente dalla somma ottenuta, non esclude le imprese ad aver accesso a tutti i benefici previsti dal nuovo piano per il 2021.
Transizione 4.0 ha un occhio di riguardo per il Mezzogiorno. Gli incentivi costituiscono un incoraggiamento verso l’innovazione per tutte quelle piccole imprese che avendo poco budget a disposizione e scarse conoscenze tecnologiche sono più in difficoltà e restie ad investire. Per le regioni del Sud sono state fissate, infatti, agevolazioni fino al 45% su tutti gli investimenti che rientrano entro l’anno 2022.
Il nuovo Piano Transizione 4.0 permette, quindi, alle imprese, soprattutto alle PMI, di ottenere maggior flessibilità, maggior produttività, diminuzione degli gli errori dovuti, ad esempio, alle procedure o ai fermi macchina grazie all’introduzione di processi e prodotti (software) legati alla digitalizzazione. Keplero risponde a pieno a queste esigenze; l’ loT infatti rappresenta una chiave di volta per aumentare efficienza ed efficacia del proprio business in termini di ROI.
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Perché accedere al nuovo Piano Transizione 4.0?
Transizione 4.0 è il nuovo Piano Nazionale che ti dà un aiuto concreto per tutti gli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, design e formazione 4.0. Ma cosa rientra in Transizione 4.0? Come ottenere le agevolazioni? Proprio per questo abbiamo preparato una guida pratica per capire meglio alcuni elementi legati alla fiscalità e scoprire come Keplero rientra nei beni strumentali immateriali 4.0.